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25/02/2020 Progetto trasparenza > Monitoraggio conoscitivo sulla esperienza della trasparenza - Centralizzazione vs. decentralizzazione della trasparenza
  • Centralizzazione vs. decentralizzazione della trasparenza

Vi sono stati numerosi rispondenti del tema sulla standardizzazione / semplificazione , o anche direttamente approfittando dello “spazio di ascolto” a disposizione, che hanno fatto riferimento al tema delle differenze tra “modello centralizzato” e “modello decentralizzato” di trasparenza. Secondo i rappresentanti di alcune delle organizzazioni campionate, infatti, la semplificazione potrebbe essere realmente raggiunta mediante lo sviluppo di un’unica piattaforma web ove possano accedere tutte le pubbliche amministrazioni, ciascuna con una propria utenza. In questo modo si potrebbe dar vita ad un unico centro di raccolta con possibilità di filtrare, ricercare e selezionare i dati in modalità open data. Tale architettura risponderebbe al bisogno di trasparenza della collettività ma permetterebbe anche la possibilità di attribuire ai dati un valore utile in termini di servizi personalizzabili a cittadini e imprese (notifiche via mail e sms), di statistiche, analisi e controlli (incrociando per esempio i dati con quelli già in uso all’Istat, alla Guardia di Finanza, all’ANAC stessa), nonché non da ultimo di benchmarking. Come noto, a livello internazionale, nel tempo si sono affermati, sia a livello teorico/normativo sia a livello di messa in pratica, due diversi modelli di trasparenza amministrativa “attiva”:

- Il modello centralizzato di trasparenza attiva, in cui le amministrazioni conferiscono i dati e i documenti amministrativi in database e repository gestite a livello centrale a cui i cittadini e gli stakeholder possono accedere attraverso filtri e motori di ricerca. E’ questo il modello prevalente nei sistemi anglosassoni e incentrato su dataset e open data, soprattutto ai fini del riutilizzo dei dati;

- Il modello decentralizzato di trasparenza attiva, in cui le singole amministrazioni sono chiamate a pubblicare sul proprio sito istituzionale, in forma quanto più standardizzata possibile, i dati e documenti previsti dal quadro normativo vigente ed eventualmente altri dati e documenti aggiuntivi. È questo il modello prevalente scelto dal legislatore italiano a partire dalla legge n. 190/2012 e dal d.lgs. n. 33/2013. Pur consapevoli delle caratteristiche del quadro normativo vigente in Italia, alcuni RPCT, alla luce della esperienza maturata, forniscono come spunti, nell’ambito di una generale semplificazione e standardizzazione degli obblighi di pubblicità, l’individuazione di soluzioni che permettano di far confluire in tutto o in parte dati e documenti in database e repository centralizzate. Tra gli spunti pervenuti è possibile individuare alcune ricorrenze classificabile in tre tipologie di proposte:

1. ridurre gli obblighi di pubblicazione e focalizzarsi su alcune tipologie di dati e documenti, anche traendo spunto da quelli maggiormente consultati dagli utenti o da quelli maggiormente oggetto di richieste di accesso, da conferire in una banca dati o comunque in un database eventualmente gestito dall’ANAC e con funzionalità per la ricerca e la consultazione, che sostituisca le singole sezioni Amministrazione Trasparente;

2. proposta di identificare solo pochi set di dati da rendere disponibili per il caricamento da parte dell’ANAC in database, sul modello di quelli sugli appalti previsti dalla legge n. 190/2012;

3. identificare specifiche tipologie di dati e documenti particolarmente rilevanti per specifiche categorie di amministrazioni (ad esempio sovvenzioni e contributi per i comuni, servizi offerti per le università, etc.) a partire dalle quali realizzare portali tematici per la consultazione e rappresentazione dei dati e documenti.

Di seguito alcune riflessioni :

  • “Si riterrebbe utile la creazione di una piattaforma nazionale, una sorta di super-sezione “Amministrazione trasparente”, all’interno della quale tutti gli enti pubblici potessero conferire i dati e le informazioni necessarie ad assolvere gli obblighi di pubblicazione, rendendo in tal modo immediata la comparazione dei dati fra le diverse amministrazioni. La disomogeneità delle modalità di pubblicazione adottate dagli enti, dovuta alle precipue realtà organizzative degli stessi e ai differenti livelli di sviluppo informatico raggiunti al momento dell’entrata in vigore del decreto 33, potrebbe essere infatti superata dalla possibilità di fruire di un “contenitore” comune nel quale far confluire i dati con caratteristiche tecniche e secondo schemi stabiliti”.

  • “L’intervento di semplificazione che si intende proporre richiama il concetto di classificazione di dati/documenti/informazioni e prevede, in via meramente indicativa, di far ricomprendere i dati pubblicati in “Amministrazione Trasparente”, in n. 5 macro-sezioni, da gestire, per quanto possibile, a livello centralizzato, attraverso l’implementazione localizzata di specifiche e univoche banche dati. La gestione dei dati a livello centralizzato permetterebbe non solo di garantire un’unica e uniforme azione di pubblicazione, ma soprattutto di gestire con maggiore uniformità gli aspetti legati ai limiti alla Trasparenza di cui all’art. 7-bis co. 4 del d.lgs. n. 33/2013, e alla de-pubblicazione, spesso gravosi e con importanti ricadute a livello organizzativo sia per le Amministrazioni di piccole dimensioni (es. scarsità di risorse e competenze dei singoli operatori) che per quelle di notevoli dimensioni”.

  • “Le semplificazioni che si ritengono necessarie nascono dall’idea che sia opportuno unificare e uniformare tutte quelle procedure di pubblicazione obbligatoria differenziandole in base alle diverse tipologie. L’obiettivo sfidante sarebbe quello di sviluppare un’unica piattaforma web dedicata ad esempio ai bandi di gara o ai concorsi per selezione di personale e pubblicizzare in automatico nella sezione specifica di ogni “Amministrazione Trasparente” solo quelle informazioni pertinenti all’Ente di competenza. Ogni PA, accedendo con propria utenza, inserirà i dati necessari alla pubblicazione ottenendo come risultato un unico database utile a statistiche e ai controlli (Basti pensare ai possibili incroci di dati con archivi già in uso dall’ISTAT, dalla GdF, dall’ANAC, etc). L’uniformità dei dati e delle informazioni si ottiene più facilmente intervenendo sulla gestione unificata dei processi di pubblicazione”.

  • “L’adozione di una piattaforma nazionale/centralizzata per l’inserimento dei dati consentirebbe una semplificazione complessiva dei processi in quanto ridurrebbe gli oneri connessi a progettazione, sviluppo, mantenimento, adeguamento alla normativa e conservazione dei dati stessi. Tale soluzione favorirebbe una omogeneizzazione nella qualità delle informazioni pubblicate dalle diverse Amministrazioni, con la conseguenza ulteriore di consenti-re all’utente una ottimale esperienza di navigazione nel confronto tra i vari Enti nonché – per questi ultimi – un efficace benchmarking. A livello centrale, nel contempo, troverebbe giovamento il monitoraggio degli obblighi di pubblicazione nonché l’attività di analisi dei vari contenuti”.

Fonte: Anac Progetto trasparenza > Monitoraggio conoscitivo sulla esperienza della trasparenza

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